Linfonodi – a che servono?

 

linfonodo-struttura

Il rigonfiamento di uno o più linfonodi è generalmente associato alla presenza di patologie del tutto benigne e quasi mai preoccupanti: i linfonodi, infatti, sono degli organi della grandezza variabile – che va da 1 a 25 mm -, che si trovano sulle diverse vie linfatiche presenti nel nostro organismo, allo scopo di dare un'immediata risposta immunitaria a patologie più o meno importanti.

 

 

Al loro interno, infatti, vi sono fibroblasti e fibre reticolari di sostegno a macrofagi e altri microorganismi, ed in particolare linfociti di tipo B e T maturi, che si trovano nei linfonodi allo scopo di incontrare un antigeno o un batterio potenzialmente dannoso che è riuscito ad entrare nei tessuti ed è stato trasportato dalla linfa al linfonodo più vicino.

 

Funzione del linfonodo

Il ruolo del linfonodo è quindi molto importante, perché esso rappresenta la prima risposta immunitaria a tantissime malattie più o meno gravi: quando un linfonodo si ingrossa, siamo sempre di fronte ad una patologia, che può essere più o meno importante a seconda di diversi fattori.

 

Linfonodi gonfi: cosa significa

Generalmente, le patologie associate al rigonfiamento di uno o più linfonodi non sono pericolose: si tratta quasi sempre di forme di influenza o patologie benigne, che rappresentano la presenza di un banale raffreddore, di un mal di gola o di un infezione ai denti.

 

 

Secondo le più recenti statistiche, infatti, si conta che meno dell’1% di rigonfiamento di linfonodi sia associabile a malattie gravi: creare allarmismi non è affatto utile, ma sicuramente è importante essere informati e capire quando è il caso di rivolgersi tempestivamente al proprio medico di fiducia.

Un linfonodo che aumenta di volume continuamente, ad esempio, non è quasi mai benigno, ed è sicuramente il caso di indagare: se ad esso si associano altri sintomi importanti non collegabili a banali infezioni, la situazione può essere ancora più complessa. È quindi fondamentale essere tempestivi e rivolgersi immediatamente al proprio medico curante.