Troppa pulizia e troppa igiene fa male al sistema immunitario? Sporco e batteri lo aiutano?

 

Essere puliti è importante, per l’igiene della propria persona e di tutto l’ambiente che ci circonda. Eppure eccedere ed essere maniacalmente attenti a non avere intorno germi e sporco non fa proprio bene alla nostra salute come invece ci si aspetterebbe.

 

A ricordare qualche tempo fa l’importanza di non esagerare con l’igiene è stato un articolo scientifico, secondo il quale, il “pulito troppo pulito”, può ritorcersi contro di noi, a partire dalla salute del nostro sistema immunitario.

 

 

La teoria dell’igiene

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Secondo la nota teoria dell’igiene vivere circondati da un ambiente sterile, pulitissimo, asettico, può solo danneggiare il sistema immunitario dei diretti interessati.

Ad avere la peggio in questo caso sono i bambini, i quali dovrebbero avere la possibilità di entrare in contatto con germi e batteri ovviamente in maniera moderata e controllata, per imparare a reagire agli stimoli esterni. Chiunque non entri in contatto con microrganismi, ovviamente quelli innocui, che si annidano su superfici, alimenti o che stanno nell’aria, può compromettere il proprio sistema immunitario.

Quest’ultimo infatti non impara a rispondere a sostanze con cui è del tutto naturale entrare in contatto. Disinfettare di continuo giocattoli, superfici o alimenti (ecco il paradosso) potrebbe aumentare dunque la possibilità di sviluppare in futuro allergie.

 

A cosa servono i batteri “dello sporco"

Gli esperti non invitano certo a vivere nella sporcizia. Tuttavia consigliano alle persone, soprattutto genitori di bambini piccoli, di consentire l’esplorazione tattile, per entrare in contatto con i germi. Stare all’aperto e macchiarsi le mani, camminare scalzi sul pavimento, frequentare altri bambini, sono azioni necessarie per far sì che il sistema immunitario di un bambino si sviluppi come dovrebbe.

Entrando in contatto con virus e batteri, il corpo è in grado di rispondere producendo anticorpi della classe delle immunoglobuline A e G, (IgA e IgG). Viceversa non si formano immunoglobuline di tipo E (IgE), che invece sono più abbondanti quando si tengono batteri e germi a debita distanza.

Le immunoglobuline di tipo E vanno a legarsi a recettori specifici su alcune cellule della mucosa e della pelle. Così facendo liberano istamina e provocano allergie. Questo vuol dire in termini semplici che chi non si sporca mai, ha piu IgE e può diventare col tempo un soggetto maggiormente esposto alle allergie.

Avere le manine nere, mangiare involontariamente cibi caduti, o portare oggetti sporchi alla bocca potrebbero essere azioni preventive contro dermatiti allergiche, asma o intolleranze alimentari che rischiano di presentarsi in età adulta.

 

 

Cosa si rischia con un sistema immunitario debole

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Per quanto il contatto batterico debba avvenire sin da bambini, anche da adulti sarebbe meglio tenere da parte la mania di stare sempre a pulire. È inutile disinfettare di continuo tavoli e sedie, o è ridicolo pulirsi frequentemente le mani con i gel idroalcolici. Così facendo si rischia infatti di provocare una "scoperta immunitaria", che fa abbassare le difese e ci fa diventare più vulnerabili a batteri e virus un po’ più aggressivi.

E poi ancora, l’utilizzo smodato di prodotti con al loro interno antibatterici è il principale responsabile della resistenza agli antibiotici da parte dei batteri. Più infatti questi ultimi vengono aggrediti, e più tendono a modificare la propria struttura, producendo così dei ceppi ultra-resistenti di gran lunga più difficili da debellare.

 

La pulizia in cucina

Le regole fino ad ora indicate fanno eccezione in un unico ambiente della casa, ovvero la cucina.

Qui la prudenza e la pulizia non bastano mai. I top della cucina, i fornelli, il lavello devono essere detersi con cura, ogni giorno, utilizzando prodotti specifici (ad esempio quelli a base di alcol, candeggina o perossido di idrogeno che non lascino residui). Avere a che fare con determinati alimenti infatti, nonché con determinate modalità di cottura, aumenta il rischio di tossinfezioni alimentari.

Un altro consiglio in cucina, per evitare il concentrato batterico, in questo caso nocivo per la salute, sarebbe quello di cambiare di frequente le spugne per lavare i piatti, perché nei pori tendono a concentrarsi e a nidificare i germi.

Stessa attenzione occorre per il frigorifero. Una volta al mese l’elettrodomestico andrebbe pulito con acqua e aceto bianco, perché potrebbero formarsi delle muffe provenienti dai cibi in loco conservati.

 

 

Optare per prodotti naturali

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La pulizia in casa eccessiva e sbagliata diventa ulteriormente inappropriata anche a causa dei detersivi che si trovano comunemente in commercio. Al loro interno infatti si trovano migliaia di sostanze chimiche che inquinano l’aria, e che rendono l’ambiente circostante poco propenso ai batteri necessari per il nostro sistema.

Gli esperti pertanto invitano all’uso di detergenti a base di prodotti naturali. Pertanto se lavi casa tua, o il tuo ufficio per mezzo di impresa di pulizie, il consiglio è quello di utilizzare detergenti non troppo aggressivi, meglio se preparati con ingredienti naturali e bio.

Sarebbe meglio al dire il vero lavare impiegando ingredienti 100% bio, come limone, aceto e bicarbonato, ma già il fatto di impiegare detersivi meno aggressivi contribuisce a creare un equilibrio fra pulizia e batteri ottimale per lo sviluppo immunitario.

Circa invece i prodotti per la pulizia personale, bisognerebbe evitare quelli con antibatterici. Proprio per seguire questa lunghezza d’onda, tempo fa, la Food and Drug Administration americana ha messo al bando l’uso di 19 antimicrobici in prodotti da banco per l’igiene perché se ne temono rischi dovuti a un uso prolungato e non controllato, fra cui la comparsa di resistenze batteriche.

Quindi in assenza di acqua e sapone delicato, per la pulizia delle mani sarebbe meglio preferire i gel a base di alcol. Gli antibatterici sono utili negli ospedali, oppure nelle case di cura con pazienti con il sistema immunitario compromesso.

A casa invece ci si può accontentare di poco: per l’igiene personale non serve altro che acqua calda e sapone sciacquando le mani per almeno 2 minuti; per il lavaggio dei vestiti va bene una temperatura di 30 gradi (non serveinfatti sterminare ogni germe e per i capi normali).

Meglio invece lavare a 60 gradi biancheria intima, asciugamani e lenzuola, diluendo il comune detersivo con della candeggina qualora i capi siano stati impiegati daqualcuno che ha avuto influenze o disturbi simili.

Infine tutti i dermatologi invitano a non eccedere con l’igiene personale, altrimenti si rischia anche di eliminare la patina protettiva di batteri buoni che vivono sulla nostra pelle. Per docce e lavaggi generali, a meno che non si faccia una qualche attività impegnativa (tipo la palestra), può bastare anche lavarsi un paio di volte a settimana.

Viceversa è d’obbligo la quotidianità nel lavaggio intimo, ovviamente usando detergenti delicati che non contengono antibatterici.

 

Postilla sulla malattie autoimmuni

Secondo la teoria dell’igiene, quindi, il troppo pulito fa male al sistema immunitario e può generare allergie o intolleranze. Nulla però gli esperti dicono delle malattie autoimmuni. Stante agli esperti infatti, queste ultime insorgono a causa di virus che alterano il modo con cui proteine del nostro organismo vengono presentate alle cellule del sistema immunitario, inducendo una risposta anomala.

Ciò, in presenza di una eventuale predisposizione genetica, può portare a una reazione "contro se stessi". Ad oggi pertanto non esistono relazioni intercorrenti tra la troppa igiene e queste patologie.