Fumo e sistema immunitario, tutto quello che c'è da sapere

 

Uno dei vizi di cui è dipendente un gran numero di persone in Italia e nel mondo è il fumo, dipendenza pericolosa a causa dei danni provocati dalla combustione che consente l’assorbimento di sostanze particolarmente dannose per la salute.

 

Nonostante la consapevolezza però, i fumatori spesso non riescono a frenare l’irrefrenabile voglia di una sigaretta, e in Italia secondo i dati pubblicati dall’Istituto Superiore della Sanità sarebbero oltre 11 milioni i fumatori abituali.

 

 

Fumare il tabacco aumenterebbe il rischio di sviluppare diverse condizioni patologiche piuttosto gravi, alcune delle quali possono addirittura essere fatali, oltre a poter contribuire alla cattiva salute delle persone vicine, come i familiari.

 

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Uno dei fattori di rischio più significativo è la formazione di un cancro ai polmoni, o anche tumori alla bocca, alla gola, alla laringe, ai reni, fegato, e oltre alle formazioni tumorali nel corpo è possibile recare dei danni al proprio sistema immunitario (approfondisci: linfonodi e fumo).

 

 

Composizione della sigaretta

La sigaretta è composta da diverse sostanze nocive che si sprigionano durante la fase di combustione e che sono particolarmente dannose per la salute,  e contribuiscono ad arrecare danni all'intero sistema immunitario.

La sigaretta è composta da sostanze come il catrame, ovvero idrocarburi policiclici, nichel, fenoli e composti radioattivi che vengono intrappolati nel muco, mentre la nicotina è la sostanza che crea la dipendenza a livello del sistema nervoso centrale.

La sigaretta contiene inoltre il monossido di carbonio che riduce decisamente l'ossigenazione dei tessuti sostituendosi all'ossigeno.

Sono contenuti nella sigaretta delle sostanze irritanti che aumenterebbero l’infiammazione a livello bronchiale aumentando di conseguenza la secrezione di muco.

Sarebbero proprio gli agenti ossidanti la causa principale dell'aumento del ristagno di virus batteri a livello bronchiale e che non permettono l'espulsione di corpi estranei.

Diversi studi hanno confermato che a causa del fumo di sigaretta si crea una minore capacità dell'intero organismo di difendersi dai patogeni.

In molti sanno che i principali responsabili dello sviluppo del cancro sono i diversi agenti cancerogeni contenuti all'interno del tabacco di sigaretta. Ma anche gli altri composti nocivi contenuti nel tabacco agiscono come agenti infiammatori e immunosoppressori, tra questi sicuramente la nicotina che svolge un’azione immunosoppressiva, in grado quindi di impedire al sistema immunitario di svolgere la naturale azione protettiva da virus e batteri.

Il sistema immunitario funziona proprio come una barriera che oppone resistenza a virus, batteri, parassiti, e alla trasformazione delle cellule sane in cellule tumorali. Diversi sono i fattori che possono danneggiare il sistema immunitario, tra cui il fumo di sigaretta che facilita la proliferazione di virus e batteri nel corpo e lo indebolisce a causa delle sostanze dannose contenute nel tabacco.

 

 

Sigaretta e danni al sistema immunitario: gli studi

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Da diversi studi Condotti dall'immunologo Fernando Aiuti dell'università La Sapienza di Roma è emerso che basterebbe il fumo di 10 sigarette al giorno a modificare e danneggiare il sistema immunitario.

Secondo l'immunologo il fumo di sigaretta, e le sostanze nocive contenute sarebbero in grado di diminuire il numero dei linfociti T alterando anche il rapporto tra linfociti T Helper e T soppressori, diminuendo di conseguenza i linfociti T memoria e riducendo di conseguenza la memoria immunologica.

Modifiche che avvengono a livello generale nell'organismo, mentre a livello locale nella mucosa respiratoria che riveste le vie aeree a partire dalle cavità nasali, la nicotina agirebbe alterando fortemente le difese immunitarie, favorendo il numero delle cellule immunitarie non specifiche e riducendo invece il numero delle cellule specifiche preposte al controllo delle infezioni batteriche e virali.

Studi condotti recentemente invece dimostrerebbero che il fumo favorisce il nascere di infezioni microbiche delle vie respiratorie, interagendo soprattutto contro i macrofagi alveolari, delle fondamentali cellule necessarie per la difesa dei polmoni.

A causa delle sostanze nocive presenti nelle sigarette queste cellule perderebbero la capacità di fagocitare e uccidere i batteri. E nello specifico i macrofagi alveolari a causa della nicotina e delle sostanze nocive presenti nella sigaretta produrrebbero meno citochine pro-infiammatorie indispensabili ed efficaci contro i patogeni.

Seppur indeboliti i macrofagi alveolari aumentano di numero per fronteggiare ai danni provocati dal fumo producendo di conseguenza degli enzimi lisosomiali che creano dei danni ai polmoni e favoriscono lo sviluppo di bronchite cronica.

Fondamentalmente il fumo porta a cambiamenti in negativo importanti all'interno del sistema immunitario con problematiche importanti, come infiammazioni diffuse e immunosoppressione di tutto il corpo. Recenti studi hanno dimostrato che il cervello dei fumatori ha una risposta neuro immunitaria più debole alle infezioni sistemiche e alle infiammazioni.

Ulteriore fattore indice di indebolimento del sistema immunitario è una carenza della vitamina C che si riscontra spesso nei fumatori.

Vitamina C che è particolarmente importante per il funzionamento del sistema immunitario e che viene assolutamente distrutta dall'uso di sigaretta.

 

 

Smettere di fumare per la salute del proprio sistema immunitario

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Sono innumerevoli i danni causati dalle sostanze nocive contenute e sprigionate durante la combustione delle sigarette, ecco perché sarebbe consigliabile cercare di smettere di fumare.

Essendo a tutti gli effetti una dipendenza non è così semplice iniziare un percorso di disintossicazione dalla nicotina, in commercio esistono diversi rimedi più o meno altri casi per cercare di smettere di fumare.

Uno dei rimedi più efficaci senza ombra di dubbio è l'utilizzo di E-Cig. Sembrerebbe infatti che la sigaretta elettronica sia uno dei rimedi più efficaci per cercare di smettere di fumare in modo graduale, senza dover interrompere bruscamente il consumo di sigaretta che per una persona dipendente dalla nicotina potrebbe essere un trauma che porterebbe al fallimento. Con gli aromi delle sigarette elettroniche esiste anche la possibilità di simulare gli stessi odori e sapori di una sigaretta vera o magari provare stimoli nuovi con gusti come caffè, fragola e cioccolato.

Ulteriore metodo per smettere di fumare è cercare di dedicarsi ad attività sportiva, in quanto lo sport permette di combattere la necessità di accendersi una sigaretta a causa dell'aumento della produzione di endorfine durante l'attività fisica.

Ulteriori sistemi palliativi come i cerotti alla nicotina o le gomme da masticare possono essere anche delle tecniche più o meno efficaci per poter smettere di fumare.

Esistono inoltre dei libri di persone che hanno deciso di smettere di fumare, o optare per dei sistemi come ipnosi e terapie sostitutive che dovranno essere effettuate da personale qualificato in centri specializzati e che aiuterebbero notevolmente il dipendente ad abbandonare il fumo di sigaretta.

I migliori 10 alimenti per rafforzare il sistema immunitario

 

 

I migliori 8 alimenti che aiutano a rafforzare il nostro sistema immunitario: elenco di cibi che non devono mai mancare sulla nostra tavola, primo perchè fanno parte della nostra tradizione culinaria e gastronomica mediterranea, secondo perchè sono buoni e gustosi, terzo perchè economici e non pesano sul bilancio famigliare.

 

Il sistema immunitario è un sistema di difesa dagli agenti estranei del nostro organismo molto importante di cui bisogna tenere conto soprattutto con l’arrivo della stagione fredda. I medici consigliano spesso ai loro pazienti di rafforzarlo attraverso uno stile di vita corretto e una sana alimentazione, affinché possa aumentare le difese ed essere più efficiente.

 

 

Se infatti il sistema immunitario vive un certo squilibrio, o non funziona in modo corretto, possono subentrare degli stati infiammatori fastidiosi, oltre al fatto che nella peggiore delle ipotesi, si potrebbe incorrere in patologie autoimmuni (nel caso di iperattività), oppure possono crearsi condizioni che favoriscono l'insorgere di infezioni e stati sensibili (in caso di ipoattività).

 

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Quali sono le regole base per vivere bene e dare al nostro sistema immunitario la giusta carica?

Innanzitutto si deve partire dalla dieta. Oltre infatti alla necessità di fare attività fisica, al fatto che andrebbe buttata la sigaretta o limitato il consumo di alcol, sono alcuni alimenti a fare davvero la differenza. Parliamo di cibi "amici" del sistema immunitario, che ti permetteranno di tenere lontani acciacchi e malesseri, soprattutto e di più dopo l'avvento dell'epidemia di Covid19.

 

1) Gli agrumi

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Quando si parla di frutta per il sistema immunitario non possono mancare all’appello gli agrumi. Questo perché una delle prime sostanze benefiche per l’organismo è la vitamina C.

Già a partire dagli inizi di novembre, in tavola andrebbe portata la frutta di stagione: quindi sì ad arance, mandarini, mandaranci, pompelmi, limoni, clementine a volontà. Sono un concentrato di dolcezza e di sostanze nutritive vantaggiose per la nostra salute.

 

2) Kiwi e ananas

Per chi volesse assumere la vitamina C evitando gli agrumi o quantomeno variando nella propria dieta, anche i kiwi e gli ananas possono fare la differenza. Oltre ad essere un concentrato vitaminico, sono ipocalorici ed estremamente gustosi.

 

 

3) La frutta secca

Per rafforzare il sistema immunitario e renderlo ancora più reattivo durante la stagione invernale, andrebbero assunti molti minerali. Tra quelli più importanti vi è sicuramente il selenio, che è in grado di tutelare l’organismo dal processo ossidativo. Esso infatti disintossica il fegato e influisce sul corretto funzionamento della tiroide, oltre a regolare il metabolismo.

Se non sai quali sono gli alimenti che hanno un alto contenuto di selenio, è giunto il momento di integrare nella tua dieta fibre, cereali e frutta secca. Che si tratti di noci brasiliane (ne bastano cinque a settimana), anacardi, semi di girasole, senape o riso integrale la sostanza non cambia.

In alternativa puoi assumere selenio attraverso l’assunzione di alcuni pesci come tonno e sardine.

C'è da dire poi che la frutta secca è un vero elisir di giovinezza per la nostra pelle, compresa quella del viso, un valido aiuto per chi vuol ritardare molto più in là il primo ritocchino con lifting non chirurgico o il più invasivo chirurgico.

Mangiare quotidianamente e moderatamente frutta secca aiuta il nostro derma a mantenersi in salute, per un effetto pelle morbido, elastico e luminoso.

 

4) Il fieno greco

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Il fieno greco è una pianta che appartiene alla famiglia delle Fabaceae ed è nota per i semi di forma triangolare che sono commestibili e che in tempi passati erano utilizzati come nutrimento per il bestiame.

Attualmente tale alimento dal gusto davvero particolare è stato riscoperto soprattutto per le sue caratteristiche di superfood.

Studi clinici hanno attestato che è un cibo dalle mille proprietà, ovvero abbassa rapidamente il tasso di zucchero nel sangue (proprietà utilissima per i diabetici), aumenta la produzione di latte nelle puerpere, è un epatoprotettore, è un ottimo ricostituente, stimola l'appetito, è ricco di ferro (indicato per le anemie), rafforza il sistema immunitario. Il fieno greco possiede anche una proprietà davvero utile per molte donne di una certa età. L'olio di fieno greco infatti, grazie ad un'alta concentrazione di fitoestrogeni, contribuisce a rassodare la pelle in particolare il petto (approfondisci su shytobuy.it).

 

5) Ortaggi verdi, zucca, curry e curcuma

Ti sei mai chiesto perché tutti dicono di consumare verdura fresca a volontà?

Forse perché gli ortaggi in generale hanno al loro interno numerose sostanze in grado di rafforzare le difese immunitarie, come ad esempio fibre, vitamina A, magnesio, acido folico.

In tal caso ti consigliamo di assumere molta verdura a foglia verde e tutti gli ortaggi (o le spezie) arancioni. Aggiungi alla tua dieta settimanale cavolo verza, bietole, spinaci, broccoli, cavolini di Bruxelles, ma anche es soprattutto la zucca.

Per gli amanti delle spezie vanno invece bene curry e curcuma. Ne basta davvero una piccola spolverata e oltre a fare il pieno di antiossidanti che aiutano ad aumentare le difese immunitarie, darai anche un sapore esotico e profumato ai tuoi piatti.

 

 

6) Il pesce

Per il pesce, ottimo alleato del nostro organismo in genere, dovresti prediligere le specie che contengono in abbondanza Omega 3.

In tal senso dovresti prediligere quindi pesci come tonno, salmone, pesce azzurro, come alici, sardine e sgombri, tutti più o meno indispensabili per sostenere ed aiutare il nostro sistema immunitario. Non devi abusarne, basta assumerne 100 grammi per un paio di volte a settimana. Si tratta di pesci che oltre a contenere Omega 3 sono ricchi di proteine e di Vitamina D. Rafforzano il sistema immunitario e favoriscono anche la capacità cerebrale evitandone, o meglio ritardando il decadimento.

Facciamo rientrare nel novero del pesce anche i frutti di mare che favoriscono il buon funzionamento del sistema immunitario, in quanto sono un concentrato di zinco e vitamina B12. Devi prediligere cozze e capesante.

Accompagna sempre i tuoi piatti a base di pesce con l'aglio, che contiene una sostanza, la allicina, dagli effetti antibiotici e antifungini e in grado di prevenire raffreddori.

 

7) I legumi e i cereali

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I legumi ed i cereali sono una manna dal cielo per aiutare il nostro organismo a produrre gli anticorpi. Non solo sono una fonte proteica preziosa per le difese immunitarie, ma tendono anche ad equilibrare la flora batterica.

Ti consigliamo quindi di consumare almeno tre volte nella settimana ceci, fagioli, lenticchie così da favorire la rigenerazione dei tessuti corporei. E poi non solo saziano prima, ma regolano anche  la glicemia. Sarebbe meglio preferire i legumi secchi da mettere in ammollo (nulla comunque ti vieta di cucinarli senza metterli prima a bagno), ma per una questione di rapidità puoi pure usare anche i legumi in barattolo per arricchire zuppe e minestroni, oppure per preparare humus, curry di legumi o contorni caldi e freddi.

La dose perfetta di legumi è di 80 grammi, proprio perché sono in grado anche di provvedere alla regolarità intestinale. E per chi non è amante di fagioli e ceci, può anche incrementare la propria dieta con altri cibi a base di fibre, stiamo parlando dei cereali, come grano saraceno, avena, farro e orzo sono cereali ricchi di fibre, sali minerali e acidi grassi essenziali. Puoi iniziare ad assumere fibre già al mattino, a colazione con i fiocchi d'avena, o con un caldo e goloso porridge.

 

 

8) Peccati di gola: cioccolato fondente e yogurt

Se ogni tanto vuoi concederti uno spuntino più goloso, per appagare i sensi, potresti assumere del cioccolato fondente. Che sia fondente almeno al 70% e nella dose massima di 25 grammi al giorno, sarà un concentrato di energia e di felicità.

Esso infatti rilascerà nel tuo corpo la serotonina, ma anche una buona dose di endorfine, ormone inibitore del dolore, e di difenildantonina, sostanza antidepressiva. Soprattutto, il cioccolato stimola la produzione di linfociti T, che agiscono contro le infezioni.

In alternativa, puoi anche fare lo spuntino con dello yogurt che oltre a contenere lattosio, è un concentrato di fermenti lattici, utili per il nostro organismo. Prediligi quelli bianchi, sarebbe meglio magri per evitare di incidere sulla linea.

 

9) Le cipolle

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Non dimenticare che anche le cipolle sono amiche del sistema immunitario. Sappi solo che in commercio ve ne sono di tanti tipi di cipolle e ogni varietà italiana ha le proprie caratteristiche.

 

 

10) Lo zenzero

Utilizzato nella cucina giapponese o per preparare centrifugati gustosissimi, lo zenzero è una pianta erbacea delle Zingiberaceae di origine asiatica. Ricco di ferro, selenio, zinco, rame e vitamina B6 è un portentoso rimedio per rafforzare il nostro organismo. Ha proprietà antiossidanti, antinfiammatorie e antipiretiche... che altro volete!

Troppa pulizia e troppa igiene fa male al sistema immunitario? Sporco e batteri lo aiutano?

 

Essere puliti è importante, per l’igiene della propria persona e di tutto l’ambiente che ci circonda. Eppure eccedere ed essere maniacalmente attenti a non avere intorno germi e sporco non fa proprio bene alla nostra salute come invece ci si aspetterebbe.

 

A ricordare qualche tempo fa l’importanza di non esagerare con l’igiene è stato un articolo scientifico, secondo il quale, il “pulito troppo pulito”, può ritorcersi contro di noi, a partire dalla salute del nostro sistema immunitario.

 

 

La teoria dell’igiene

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Secondo la nota teoria dell’igiene vivere circondati da un ambiente sterile, pulitissimo, asettico, può solo danneggiare il sistema immunitario dei diretti interessati.

Ad avere la peggio in questo caso sono i bambini, i quali dovrebbero avere la possibilità di entrare in contatto con germi e batteri ovviamente in maniera moderata e controllata, per imparare a reagire agli stimoli esterni. Chiunque non entri in contatto con microrganismi, ovviamente quelli innocui, che si annidano su superfici, alimenti o che stanno nell’aria, può compromettere il proprio sistema immunitario.

Quest’ultimo infatti non impara a rispondere a sostanze con cui è del tutto naturale entrare in contatto. Disinfettare di continuo giocattoli, superfici o alimenti (ecco il paradosso) potrebbe aumentare dunque la possibilità di sviluppare in futuro allergie.

 

A cosa servono i batteri “dello sporco"

Gli esperti non invitano certo a vivere nella sporcizia. Tuttavia consigliano alle persone, soprattutto genitori di bambini piccoli, di consentire l’esplorazione tattile, per entrare in contatto con i germi. Stare all’aperto e macchiarsi le mani, camminare scalzi sul pavimento, frequentare altri bambini, sono azioni necessarie per far sì che il sistema immunitario di un bambino si sviluppi come dovrebbe.

Entrando in contatto con virus e batteri, il corpo è in grado di rispondere producendo anticorpi della classe delle immunoglobuline A e G, (IgA e IgG). Viceversa non si formano immunoglobuline di tipo E (IgE), che invece sono più abbondanti quando si tengono batteri e germi a debita distanza.

Le immunoglobuline di tipo E vanno a legarsi a recettori specifici su alcune cellule della mucosa e della pelle. Così facendo liberano istamina e provocano allergie. Questo vuol dire in termini semplici che chi non si sporca mai, ha piu IgE e può diventare col tempo un soggetto maggiormente esposto alle allergie.

Avere le manine nere, mangiare involontariamente cibi caduti, o portare oggetti sporchi alla bocca potrebbero essere azioni preventive contro dermatiti allergiche, asma o intolleranze alimentari che rischiano di presentarsi in età adulta.

 

 

Cosa si rischia con un sistema immunitario debole

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Per quanto il contatto batterico debba avvenire sin da bambini, anche da adulti sarebbe meglio tenere da parte la mania di stare sempre a pulire. È inutile disinfettare di continuo tavoli e sedie, o è ridicolo pulirsi frequentemente le mani con i gel idroalcolici. Così facendo si rischia infatti di provocare una "scoperta immunitaria", che fa abbassare le difese e ci fa diventare più vulnerabili a batteri e virus un po’ più aggressivi.

E poi ancora, l’utilizzo smodato di prodotti con al loro interno antibatterici è il principale responsabile della resistenza agli antibiotici da parte dei batteri. Più infatti questi ultimi vengono aggrediti, e più tendono a modificare la propria struttura, producendo così dei ceppi ultra-resistenti di gran lunga più difficili da debellare.

 

La pulizia in cucina

Le regole fino ad ora indicate fanno eccezione in un unico ambiente della casa, ovvero la cucina.

Qui la prudenza e la pulizia non bastano mai. I top della cucina, i fornelli, il lavello devono essere detersi con cura, ogni giorno, utilizzando prodotti specifici (ad esempio quelli a base di alcol, candeggina o perossido di idrogeno che non lascino residui). Avere a che fare con determinati alimenti infatti, nonché con determinate modalità di cottura, aumenta il rischio di tossinfezioni alimentari.

Un altro consiglio in cucina, per evitare il concentrato batterico, in questo caso nocivo per la salute, sarebbe quello di cambiare di frequente le spugne per lavare i piatti, perché nei pori tendono a concentrarsi e a nidificare i germi.

Stessa attenzione occorre per il frigorifero. Una volta al mese l’elettrodomestico andrebbe pulito con acqua e aceto bianco, perché potrebbero formarsi delle muffe provenienti dai cibi in loco conservati.

 

 

Optare per prodotti naturali

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La pulizia in casa eccessiva e sbagliata diventa ulteriormente inappropriata anche a causa dei detersivi che si trovano comunemente in commercio. Al loro interno infatti si trovano migliaia di sostanze chimiche che inquinano l’aria, e che rendono l’ambiente circostante poco propenso ai batteri necessari per il nostro sistema.

Gli esperti pertanto invitano all’uso di detergenti a base di prodotti naturali. Pertanto se lavi casa tua, o il tuo ufficio per mezzo di impresa di pulizie, il consiglio è quello di utilizzare detergenti non troppo aggressivi, meglio se preparati con ingredienti naturali e bio.

Sarebbe meglio al dire il vero lavare impiegando ingredienti 100% bio, come limone, aceto e bicarbonato, ma già il fatto di impiegare detersivi meno aggressivi contribuisce a creare un equilibrio fra pulizia e batteri ottimale per lo sviluppo immunitario.

Circa invece i prodotti per la pulizia personale, bisognerebbe evitare quelli con antibatterici. Proprio per seguire questa lunghezza d’onda, tempo fa, la Food and Drug Administration americana ha messo al bando l’uso di 19 antimicrobici in prodotti da banco per l’igiene perché se ne temono rischi dovuti a un uso prolungato e non controllato, fra cui la comparsa di resistenze batteriche.

Quindi in assenza di acqua e sapone delicato, per la pulizia delle mani sarebbe meglio preferire i gel a base di alcol. Gli antibatterici sono utili negli ospedali, oppure nelle case di cura con pazienti con il sistema immunitario compromesso.

A casa invece ci si può accontentare di poco: per l’igiene personale non serve altro che acqua calda e sapone sciacquando le mani per almeno 2 minuti; per il lavaggio dei vestiti va bene una temperatura di 30 gradi (non serveinfatti sterminare ogni germe e per i capi normali).

Meglio invece lavare a 60 gradi biancheria intima, asciugamani e lenzuola, diluendo il comune detersivo con della candeggina qualora i capi siano stati impiegati daqualcuno che ha avuto influenze o disturbi simili.

Infine tutti i dermatologi invitano a non eccedere con l’igiene personale, altrimenti si rischia anche di eliminare la patina protettiva di batteri buoni che vivono sulla nostra pelle. Per docce e lavaggi generali, a meno che non si faccia una qualche attività impegnativa (tipo la palestra), può bastare anche lavarsi un paio di volte a settimana.

Viceversa è d’obbligo la quotidianità nel lavaggio intimo, ovviamente usando detergenti delicati che non contengono antibatterici.

 

Postilla sulla malattie autoimmuni

Secondo la teoria dell’igiene, quindi, il troppo pulito fa male al sistema immunitario e può generare allergie o intolleranze. Nulla però gli esperti dicono delle malattie autoimmuni. Stante agli esperti infatti, queste ultime insorgono a causa di virus che alterano il modo con cui proteine del nostro organismo vengono presentate alle cellule del sistema immunitario, inducendo una risposta anomala.

Ciò, in presenza di una eventuale predisposizione genetica, può portare a una reazione "contro se stessi". Ad oggi pertanto non esistono relazioni intercorrenti tra la troppa igiene e queste patologie.