Basofili alti e bassi: cosa sono i basofili, quando i valori si alzano e si abbassano, le cause, sintomi, cure, alimentazione

 

I basofili sono una tipologia di globuli bianchi molto rari che vengono prodotti dal midollo osseo. Raggiungono una percentuale molto bassa nel circolo ematico appena lo 0,4% - 1% della popolazione leucocitaria.

 

 

La loro funzione principale è quella di contrastare gli agenti esterni o antigeni che provocano allergie, pertanto sono coinvolti nelle risposte infiammatorie. Quando hai delle reazioni infiammatorie di tipo allergico, i basofili rilasciano istamina, un anticoagulante del sangue e vasodilatatore che facilita lo scorrere del sangue nei tessuti.

Ma cosa succede quando i livelli dei basofili sono bassi? E cosa accade di contro quando sono alti? Quali sono le cause? Vediamo insieme cosa succede al nostro organismo quando i valori dei basofili si alzano e si abbassano, le cause, i sintomi, le cure, e l'alimentazione corretta da seguire.

 

Cosa sono i basofili

basofili

Il termine basofili è stato dato a questo particolare globulo in virtù della reazione che ha quando viene stimolato in laboratorio: sono infatti suscettibili di colorazione quando trattati con coloranti. Facilmente si distinguono per i grossi granuli citoplasmatici, che si colorano di blu scuro nel momento in cui reagiscono con specifici coloranti.

Nascono nel midollo osseo, si spostano attraverso il sangue per raggiungere i tessuti che sono stati attaccati da agenti esterni che possono arrecare infiammazioni o infezioni. Si concentrano soprattutto sul tessuto cutaneo, sui polmoni e nelle mucose: è qui che svolgono la loro azione antibatterica e antiallergica.

Sono i basofili i principali artefici delle reazioni allergiche, degli starnuti provocati dal polline nonché delle bollicine da punture di insetti.

La stimolazione dei basofili consente la produzione di istamina, grazie alla quale affluisce il sangue ai tessuti più rapidamente e di eparina, un anticoagulante che ne rallenta la coagulazione. L’istamina è anche una delle sostanze responsabili dei sintomi dell’asma bronchiale. Oltre ai basofili si distinguono altre due tipologie di globuli bianchi ovvero gli eosinofoli ed i neutrofili (leggi questo articolo sugli neutrofili su salut3.com).

 

 

Il livello standard di basofili nel sangue

Un adulto sano contiene nel sangue un livello di basofili che tende ad oscillare tra lo 0,4% e lo 1% dei globuli bianchi totali. Vuole dire che un soggetto senza disturbi possiede tra i 40 e i 200 basofili per microlitro di sangue (nei bambini essi sono da 0 a 640).

Il basofilo è una cellula che rientra nel gruppi dei granulosi, detti così perché composti di granuli nelle membrane cellulari (e che si distinguono pertanto dal resto dei globuli bianchi). Tali granuli sono di fondamentale importanza per il sistema immunitario, perché contengono tutto ciò che occorre all’organismo per rispondere ad un agente esterno in caso di infiammazioni o di infezioni.

I basofili, tra le altre cose, hanno anche la funzione di immagazzinare informazioni sugli antigeni che saranno poi utili ai linfociti per creare anticorpi specifici.

 

Basofili bassi: cause

basopenia

Se un paziente effettua un esame del sangue e scopre di avere un numero di basofili più basso rispetto alla media, allora vuol dire che soffre di una patologia chiamata basopenia. In genere la basopenia è una conseguenza secondaria derivante da una malattia scatenante.

Cosa causa la basopenia in un paziente? Numerosi possono essere i fattori scatenanti, come lo stress, le allergie gravi, la gravidanza, l'ipertiroidismo e le anomalie nel funzionamento della tiroide.

Tra le cause dei basofili bassi oltre alle già citate allergie, gravidanza, stress ed ipertiroidismo, troviamo anche i farmaci corticosteroidie i tireotossicosi, nonché nelle reazioni acute da ipersensibilità e nelle infezioni.

Come vedremo più avanti, la basopenia si cura in base alla causa che l’ha scatenata.

 

 

Basofili alti: sintomi e cause

basofilia

Viceversa, se un paziente effettua un esame del sangue e scopre di avere un numero di basofili più alto rispetto alla media, allora vuol dire che soffre è affetto da basofilia.

Contrariamente alla basopenia, la basofilia si manifesta inizialmente senza sintomi finché non diventa talmente grave da presentarsi con disturbi tra cui: ingrossamento della milza, stanchezza, dolore alle ossa, mancanza di respiro, perdita di peso e appetito.

Rientrano altresì tra i sintomi della basofilia l’artrite indotta da stress, la candidosi vaginale, la depressione premestruale, la colite ulcerosa in remissione, il desiderio di mangiare dolci, la presenza di sangue vivo nelle feci o il sanguinamento anale (con conseguente colorito arancione),  nonché difficoltà a concepire un figlio.

Anche in questo caso, la basofilia è solo un secondo fattore causato da una patologia primaria (potrebbe essere l’anemia, l’ulcera, alcuni tipi di tumore, malattie del sangue, dell’apparato respiratorio, della tiroide e leucemia mieloide cronica).

Vediamo più nel dettaglio.

Rispetto alle cause della basopenia, quelle della basofilia sono molte di più, e vanno da una gravità minore ad una fatale. Trovare la vera causa significa escludere o confermare ogni possibilità, in altre parole: serve per elaborare la diagnosi.

Per diagnosticare i basofili alti si pone in essere un processo complesso, perché tanti possono essere i fattori che l’hanno scatenata.

Ad ogni modo qualunque sia la causa, vuol dire che l’organismo sta vivendo in una situazione di allerta, e che sta alzando tutte le difese a protezione della minaccia esterna.

 

 

Tra le patologie che presentano basofilia troviamo:

  • Infezioni di tipo virale, come ad esempio il morbillo e la varicella, latisi e la pertosse: i basofili aumentano per garantire la massima difesa immunitaria;

  • Malattie mieloproliferative, ad esempio la trombocitemia, la leucemia mieloide cronica, la mielodisplasia e la mielofibrosi primaria. Sono quei casi in cui il midollo osseo produce numero eccessivo di basofili;

  • Infiammazioni varie, tra cui la malattia infiammatoria intestinale, la colite ulcerosa, l’artrite reumatoide, le malattie infiammatorie intestinali. Il sistema immunitario non risponde agli stimoli correttamente e produce un alto tasso di basofili che attacca i tessuti sani dell’organismo;

  • Infiammazioni autoimmuni, come asma, mixedema, dermatite cronica (psoriasi), morbo di Chron;

  • Infezioni epatiche, come l'epatite acuta;

  • Linfoma di Hodgkin;

  • Anemia emolitica, condizione in cui, il paziente ha subito una emolisi, il midollo osseo non è più in grado diproliferareabbastanza globuli rossi e non riesce nemmeno a compensarne la perdita;

  • Cause endocrine, tra cui l'ipotiroidismo e l’aumento degli estrogeni;

  • Diabete, che irrita la pelle e altera tutto il sistema immunitario;

  • Sinusite cronica, che fa lievitare il livello dei basofili, in quanto ci si trova in un perenne stato di infiammazione, con una costante stimolazione alla risposta allergica;

  • Asportazione della milza. Parliamo dell’organo che va ad equilibrareil sistema immunitario. Nel caso di Asportazione, l’organismo subisce un trauma tale che il corpo in tutta risposta tende a produrre un numero eccessivo di basofili;

  • Assunzione di farmaci specifici come ad esempio anestetici, antibiotici, farmaci contro l’artrite, analgesici. Tutti farmaci questi che provocano un aumento del valore dei basofili, in quanto il corpo crede che ci sia in atto un’allergia;

  • Pazienti che fanno terapie sostitutive di tipo ormonale per le affezioni alla tiroide potrebbe sviluppare una basofilia. In questi casi è bene non allarmarsi eccessivamente e rivolgersi a un ematologo quanto prima.

 

 

La cura: cosa fare in caso di valori alterati dei basofili?

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La variazione del numero di basofili viene generalmente rilevata per caso quando si esegue tra gli esami del sangue un emocromo completo. Il trattamento scelto cambia in base al disturbo che provoca la variazione del numero di basofili, per cui va prima individuata la patologia che ne ha causato l'alterazione. Pertanto una volta ottenuto le analisi del sangue è necessario valutare il da farsi con il proprio medico curante, il quale vi indicherà lo specialista da visitare, oltre ai primi consigli.

Tenete presente che anche l'alimentazione può aiutare a ristabilire i valori normali di globluli bianche e quindi anche di basofili. In questo caso sono utili tutti i cibi ed alimenti che rafforzano le difese immunitarie come yogurt e probiotici, agrumi in quanto contengono molta vitamina C, tè verde e antiossidanti, frutta secca in quanto contengono omega3, aglio come potente antibatterico.

 

Cura per la basofilia

Nel caso di numero di basofili alti, basta seguire una terapia a base di antibiotici o di farmaci contro l’allergia. Se poi si tratta di una situazione molto grave come la leucemia solo il trapianto di midollo può essere preso in considerazione per ripristinare la corretta produzione di globuli bianchi.

 

Cura per la basopenia

Nel caso invece di basofili bassi si eseguono trattamenti a base di farmaci corticosteroidi, i quali tengono sotto controllo i nutrienti e la quantità di acqua e sale presenti nelle urine.

Sistema immunitario debole: cause, sintomi, farmaci, rimedi naturali

 

La salute dell’essere umano parte da un sistema immunitario forte e vigoroso. Capitano tuttavia situazioni in cui le difese tendano ad indebolirsi, causando un calo improvviso e drastico del livello dei globuli bianchi nel sangue.

Ricostruzione chirurgica del seno dopo la mastectomia e ingrossamento dei linfonodi

 

 

Molte donne che hanno subito una mastectomia, ossia un intervento chirurgico per rimuovere un intero seno per curare o prevenire il cancro, hanno la possibilità di ricostruire la forma del seno rimosso. Le donne che scelgono di ricostruire hanno diverse opzioni su come farlo.

 

 

Ricostruzione del seno, definizione e cause

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I seni possono essere ricostruiti utilizzando protesi (soluzione salina o silicone). Possono anche essere ricostruiti utilizzando tessuto autologo (cioè tessuto proveniente da altre parti del corpo). A volte vengono utilizzati sia gli impianti che il tessuto autologo per ricostruire il seno (puoi approfondire su antonioottaviani.it - Chirurgia estetica seno Roma).

La ricostruzione ritardata può avvenire mesi o addirittura anni dopo la mastectomia. In una fase finale della ricostruzione del seno, è possibile ricreare un capezzolo e un'areola sul seno ricostruito, se questi non sono stati conservati durante la mastectomia. A volte l'intervento di ricostruzione del seno include un intervento chirurgico sull'altro seno, o controlaterale, in modo che i due seni corrispondano per dimensioni e forma.

 

Chirurgia estetica seno, in che modo usano le protesi per ricostruire il seno di una donna

“La maggior parte delle mastectomie vengono eseguite utilizzando una tecnica chiamata mastectomia con risparmio della pelle, in cui gran parte della pelle del seno viene salvata per essere utilizzata nella ricostruzione del seno”.

Gli impianti vengono inseriti sotto la pelle o il muscolo toracico dopo la mastectomia.

Gli impianti vengono solitamente inseriti come parte di una procedura in due fasi:

  1. Nella prima fase, il chirurgo posiziona un dispositivo, chiamato espansore tissutale, sotto la pelle rimasta dopo la mastectomia o sotto il muscolo toracico. L'espansore viene riempito lentamente con soluzione salina durante le visite periodiche dal medico dopo l'intervento chirurgico;

  2. Nella seconda fase, dopo che il tessuto toracico si è rilassato e guarito a sufficienza, l'espansore viene rimosso e sostituito con un impianto. Il tessuto toracico è solitamente pronto per l'impianto da 2 a 6 mesi dopo la mastectomia.

 

 

In alcuni casi, l'impianto può essere inserito nel seno durante lo stesso intervento chirurgico della mastectomia, ovvero non viene utilizzato un espansore tissutale per preparare l'impianto.

I chirurghi utilizzano sempre più materiale chiamato matrice dermica acellulare come una sorta di impalcatura o "imbracatura" per supportare espansori tissutali e impianti.

La matrice dermica acellulare è un tipo di rete realizzata con pelle umana o suina donata che è stata sterilizzata e lavorata per rimuovere tutte le cellule ed eliminare i rischi di rigetto e infezione.

 

Linfonodi al seno e rigonfiamenti, le cause

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In questo paragrafo vogliamo chiarirti le idee sui linfonodi al seno e perchè può accadere che in caso di complicanze in seguito all'intervento di ricostruzione del seno possano ringofiarsi.

I linfonodi sono piccole ghiandole, una parte importante del sistema immunitario. I linfonodi si trovano in gruppi in diverse aree del corpo, inclusa l'area sotto le ascelle; è anche normale avere i linfonodi all'interno del seno.

I linfonodi possono ingrandirsi in caso di infiammazione o infezione. Ecco perchè in caso di complicanze ed il sopraggiungere di infezioni post-intervento i linfonodi si gonfiano.

Il linfedema, infatti, è un gonfiore anormale che può svilupparsi nel braccio, nella mano, nel seno o nel tronco come effetto collaterale della chirurgia del cancro al seno e / o della radioterapia. Il linfedema può comparire in alcune persone durante i mesi o addirittura anni dopo la fine del trattamento.

Di solito si sviluppa gradualmente e si potrebbe provare una sensazione insolita, come formicolio o intorpidimento, che va e viene prima che si verifichi qualsiasi gonfiore visibile.

Altri sintomi comuni includono dolore, sensazione di pienezza o pesantezza, gonfiore o gonfiore e diminuzione della flessibilità o oppressione nelle aree delle mani, delle braccia, del torace, del seno o delle ascelle.

Il trattamento precoce del linfedema è importante, quindi informare sempreil medico se si manifesta uno di questi sintomi.Quando ciò si verifica, possono sentirsi dei dolori: questo non significa sempre che ci sia qualcosa di sbagliato, tuttavia, il medico potrebbe raccomandare una mammografia o un'ecografia per escludere una condizione più grave.

Il radiologo può identificare i linfonodi dal loro aspetto caratteristico. Potrebbe essere necessario sottoporre a biopsia i linfonodi ingrossati o dall'aspetto anormale per assicurarsi che siano benigni o potrebbe essere necessario un esame di follow-up per assicurarsi che tornino alle loro dimensioni normali per un periodo di tempo.

 

 

Diversi meccanismi possono causare il rigonfiamento dei linfonodi:

  • Infezione (linfoadenite): può aumentare il numero di globuli bianchi, che si moltiplicano in risposta alla stimolazione con una sostanza estranea. I linfonodi ingrossati sotto il braccio (sotto l'ascella) possono verificarsi a causa di infezioni o lesioni al braccio o alla mano;

  • Virus: reazione immunitaria a un'infezione generalizzata nel corpo come infezioni virali che possono verificarsi con il comune raffreddore e infezioni più gravi come l'HIV;

  • Raramente, una persona può avere un nodo o un gruppo di nodi che crescono rapidamente e diventano duri, pertanto non facilmente spostati sotto la pelle. Questi possono indicare un tumore.

 

I sintomi dei linfonodi ingrossati dipendono sia dalla posizione che dalla causa dell'allargamento.

A volte può esserci un'infezione della pelle o arrossamento e striature della pelle e si può sentire un nodo ingrossato nelle vicinanze nella direzione verso il cuore.

Il gonfiore generalizzato dei linfonodi in tutto il corpo può verificarsi a causa di infezione, infiammazione sistemica o cancro.

 

 

Chirurgia estetica seno, ricostruzione con il tessuto del corpo della donna

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Torniamo ora al topic ricostruzione seno. Nella ricostruzione del tessuto autologo, un pezzo di tessuto contenente pelle, grasso, vasi sanguigni e talvolta muscoli viene prelevato da altre parti del corpo di una donna e utilizzato per ricostruire il seno. Questo pezzo di tessuto è chiamato lembo.

Diversi siti nel corpo possono fornire lembi per la ricostruzione del seno. I lembi utilizzati per la ricostruzione del seno più spesso provengono dall'addome o dalla schiena. Tuttavia, possono anche essere presi dalla coscia o dai glutei.

A seconda della loro origine, i lembi possono essere peduncolati o liberi. Con un lembo peduncolato, il tessuto e i vasi sanguigni attaccati vengono spostati insieme attraverso il corpo fino all'area del seno. Poiché l'afflusso di sangue al tessuto utilizzato per la ricostruzione viene lasciato intatto, non è necessario ricollegare i vasi sanguigni una volta che il tessuto è stato spostato.

Con lembi liberi, il tessuto viene liberato dal suo apporto di sangue. Deve essere attaccato a nuovi vasi sanguigni nella zona del seno, utilizzando una tecnica chiamata microchirurgia. Questo fornisce al seno ricostruito un apporto di sangue.