Linfonodi addominali

 

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I linfonodi addominali (compresi quelli pelvici) sono tra i più numerosi nel corpo umano e proprio per questo rappresentano delle sentinelle molto importanti, quando si presentano infiammati o arrossati, per diagnosticare malattie più o meno importanti.

 

 

Linfonodi addominali, dove sono e a cosa servono

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Infatti i linfonodi addominali  ingrossati, quando sono indici di un tumore, possono anche raggiungere dimensioni di circa 5 centimetri e si presentano più duri al tatto. Ma più in generale quali sono i motivi che portano a far ingrossare e arrossare i linfonodi addominali? Si tratta di una zona del corpo dove è più difficile accorgersi della loro presenza, rispetto ad esempi al collo oppure alla zona del seno (per una donna) o delle ascelle, ma se li sentiamo dolenti e si presentano più grossi del normale, allora è il caso di indagare.

Uno dei compiti essenziali dei linfonodi è quello di produrre anticorpi, utili per combattere virus, batteri e parassiti che attaccano dell’interno e dall’esterno. Ogni linfonodo che si ingrossa quindi significa una maggiore produzione di anticorpi, dovuta ad un’infezione in atto. In particolare i linfonodi addominali possono ingrossarsi per segnalare una semplice influenza, ma anche malattie  più gravi come la mononucleosi, la toxoplasmosi, la gastroenterite e altre infezioni addominali, malattie autoimmuni come l'artrite reumatoide o il lupus, infezioni della pelle, malattie infiammatorie intestinali ma anche l’Aids. In tutti questi casi potranno presentarsi dolori ai lati dell'addome, un’area arrossata intorno ai linfonodi, dolore al tatto e alle volte anche la febbre. I linfonodi addominali  ingrossati si presenteranno duri al tatto ma anche immobili e vanno assolutamente fatti esaminare da uno specialista.

 

 

Gli esami e le cure per il linfonodi addominali

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Quali sono i principali esami a cui sottoporsi in caso di linfonodi addominali ingrossati? Anzitutto quelli del sangue, con la ricerca della VES e della PRC (la proteina C reattiva) che fanno capire se c’è un’infezione in atto. E poi ancora esami sierologici e una ecografia della cavità addominale. Se poi da questi approfondimenti non emergesse una risposta chiara, ci si può sottoporre ad una TAC grazie alla quale possono essere visualizzati in maniera tutti gli organi dell’addome. La TAC è in grado di stabilire le zone toccate dalla patologia ed eventualmente quali debbano essere sottoposte a biopsia, un prelievo del linfonodo da sottoporre ad esame istologico per determinare la natura benigna o maligna del tumore.

Quanto alle cure per i linfonodi addominali ingrossati, se si tratta solo di un’infezione basterà una semplice una terapia antibiotica, mentre nei casi più gravi bisognerà attendere la diagnosi. In ogni caso è buona abitudine e utile rafforzare le difese immunitarie anche solo assumendo alimenti integratori immunostimolanti che la natura ci offre come mangiare frutta verdura (arance, kiwi, lamponi...), inserire nella nostra dieta alimenti come l'aglio, il ginseng, carote, funghi, bere tisane salutari come quelle fatte con estratto di echinacea. Inoltre è fondamentale evitare situazioni stressanti, non fumare e concedersi il giusto riposo quando si è stanchi.

Linfonodi infiammati, cosa fare?

 

I linfonodi infiammati sono un problema assolutamente comune e che di per sé non significa assolutamente nulla di pericoloso nella maggior parte dei casi. Spesso si tratta semplicemente di un segnale che il corpo manda per dire che c’è qualcosa che non va, come una banale influenza, infezioni, traumi.

 

 

Linfonodi infiammati, le cause

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Ma cosa porta all’infiammazione dei linfonodi, che sono complessivamente circa 600 nel corpo umano anche se non tutti hanno la stessa importanza?

La causa più comune è quella di una normale influenza, specie se si presenta accompagnata dalla febbre. Il sistema immunitario si presenta più debole (leggi come rafforzare il nostro sistema immunitario) e così i linfonodi avvisano che c’è qualcosa che non funziona. Allo stesso modo lo fanno per alcuni disturbi del sistema immunitario, come l’artrite reumatoide, in caso di una importante infezione dei denti che fa infiammare i linfonodi del collo, in caso di infezione alle orecchie oppure di afte alla bocca, ma anche in presenza di malattie più complicate come la tonsillite oppure la tubercolosi, per arrivare alla leucemia.

I linfonodi possono anche essere infiammati in presenza del linfoma di Hodgkin o del linfoma non-Hodgkin, due tipologie di tumori che anche se seri presentano comunque un indice di guarigione sufficientemente alto.

In genere comunque è facile accorgersi di un linfonodo infiammato soprattutto in zone del corpo come il collo, le ascelle o l’inguine: di solito oltre che essere ingrossato, provoca anche dolore nel toccarlo ma di per sé questo non significa con assoluta certezza che il problema fisico è pericoloso. Certamente però va fatto esaminare da un medico.

Sarà lui infatti, eventualmente con l’aiuto di esami specifici, a stabilire la causa che ha portato all’infiammazione dei linfonodi e a decidere quindi successivamente come procedere.

 

 

Linfonodi infiammati e prevenzione

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Come proteggere la ‘salute’ dei nostri linfonodi?

Anzitutto cercando sempre di rinforzare il sistema immunitario, anche soltanto con una serie di accorgimenti a tavola. E quindi bisogna aumentare il consumo di alimenti ricchi di vitamina C, a cominciare da frutta come il limone, l’arancia e il pompelmo, sia al naturale che sotto forma di spremute o succhi.

Altra frutta preziosa è rappresentata da kiwi, fragole e papaya. Per il sistema immunitario serve anche la vitamina E, contenuta in dosi generose negli ortaggi a foglia verde a cominciare dagli spinaci e negli alimenti integrali come il grano, l’orzo l’avena, il lievito di birra, oltre che nella frutta secca.

Una buona idea sarebbe quella di consumare frutta e verdura cruda sotto forma di frullati, centrifugati o meglio ancora estratti (scopri su portaledelbenessere.it perchè è importante consumare i succhi crudi).

Bisogna anche aumentare la quantità di minerali come ferro, zinco e selenio mangiando più legumi, carne magra, salmone, condendo con l’olio extravergine d’oliva.

 

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Certo l'alimentazione è fondamentale, ma se non è accompagnata da una vita sana non può fare miracoli. Cerchiamo di allontare tutti i problemi che ci causano stress, ansia e preoccupazioni varie. Facciamo molto sport e soprattutto all'aria aperta, ovviamente senza esagerare. Una corsetta al parco di vicino casa 2 o 3 volte alla settimana è sufficiente. E poi cerchiamo di dormire almeno 7 ore al giorno, seguendo ritmi regolari.

Linfonodi nell'uomo

 

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Invisibili all’occhio umano eppure fondamentali per la nostra esistenza. Sono questo i linfonodi, presenti in tutto il corpo umano e collegati dai vasi linfatici, trasportando un liquido che scorre attraverso loro e i vasi linfatici, trasportando l’ossigeno e tutte le altre sostanze necessarie per alimentare le cellule. Ecco perché è  sempre fondamentale la loro presenza anche quando non si ingrossano, diventando quindi sentinelle di un malessere fisico che in alcuni casi può rappresentare il primo indizio di un tumore.

 

 

Quanti sono i linfonodi nell’uomo

In ogni uomo sono presenti almeno 600 linfonodi che partono dalla testa e arrivano sino agli arti inferiori. In particolare nella zona superiore del corpo si parte dalla testa e dal collo, con la suddivisione tra catena orizzontale e verticale: nella prima, senza scendere in termini troppo tecnici,  i linfonodi si trovano nel cuoio capelluto, nel mento, nelle labbra, nella lingua, nel naso, nei denti, ma anche nelle ghiandole salivari e nel padiglione auricolare.

In quella verticale li troviamo nel collo, nella parte posteriore delle cavità nasali, nelle regioni mandibolare e linguale.

Passando agli arti superiori, i linfonodi si trovano nell’avambraccio e nella mano, ma fondamentali sono quelli della cassa toracica a cominciare da quelli della zona nello sterno che si collegano con il seno, nel torace, nella regione epigastrica, nel diaframma e nella zona intercostale, nella trachea, nei polmoni e nella zona dell’aorta.

 

 

I linfonodi della parte inferiore nell’uomo

Scendendo nella zona dell’addome, i linfonodi si trovano nella zona addominale e pelvica, interessando i genitali, l’apparato urinario ma anche i muscoli della coscia e delle natiche. E ancora, negli arti inferiori i linfonodi inguinali, che arrivano sino alla zona del femore, e quelli della zona poplitea che portano la linfa  alla tibia. Tutti invisibili alla vista, ma essenziali.