Linfonodi – cosa c’entrano con i tumori?

 

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Le malattie neoplastiche – ovvero i tumori, i mielomi, i linfomi e le leucemie – non si presentano tutte con gli stessi sintomi: uno dei sintomi che appare tra i più comuni a tutte – o quasi tutte – le forme di patologie tumorali è senza dubbio il rigonfiamento improvviso ed eccessivo di uno o più linfonodi.

 

 

I linfonodi sono delle ghiandole linfatiche, dei piccoli organi che contengono al loro interno per lo più linfociti e macrociti, globuli bianchi il cui compito è sostanzialmente quello di incontrare ed attaccare agenti patogeni che siano riusciti ad entrare attraverso tessuti linfatici e a raggiungere  vari organi attraverso i vasi linfatici.

La presenza di un rigonfiamento dei linfonodi, quindi, non sempre significa che si è di fronte ad eventuali malattie tumorali, anzi: nella maggior parte delle volte, due terzi delle persone che si rivolgono al loro medico di fiducia a causa di uno o più linfonodi ingrossati non sono affetti da alcuna malattia neoplastica, ma hanno sviluppato leggere o banali infezioni, tutte curabili in poco tempo con la corretta terapia antibiotica.

 

 

Certo, è molto importante prevenire e saper comprendere in tempo i segnali d’allarme che il nostro corpo ci invia attraverso delle sintomatologie precise: una malattia tumorale si presenta anche attraverso il rigonfiamento dei linfonodi, e questo è certamente un sintomo da non sottovalutare.

Tuttavia, un medico potrà chiarire immediatamente se il rigonfiamento è anomalo o meno, ed attraverso delle semplici analisi del sangue, si potranno avere prime ed immediate indicazioni rispetto alla patologia o all’agente patogeno responsabile dell’ingrossamento dei linfonodi: ricordiamo, infatti, che il compito dei linfonodi è quello di svolgere un ruolo di difesa e di attacco, molto utile non solo nel caso di banali infezioni, ma anche di malattie più importanti.

Linfonodi e sintomi di tumore

 

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Quando si sviluppa una malattia neoplastica, generalmente si denota la presenza di alcuni sintomi ben specifici, a seconda sia della gravità sia del tipo di tumore: l’ingrossamento dei linfonodi è senza dubbio tra questi sintomi, anche se si calcola che statisticamente solo meno dell’1% delle persone che si rivolge al medico di fiducia per dei linfonodi ingrossati abbia realmente sviluppato una forma tumorale.

Tuttavia, è bene prevenire, anche perché le malattie neoplastiche, per ottenere una guarigione efficace, vanno “scoperte” precocemente: è quindi molto importante prestare attenzione ai sintomi che possono essere associati alla presenza di una patologia tumorale, ed anche per questo motivo i linfonodi sono fondamentali nella diagnosi del cancro.

Seppur ciò accada molto di rado, l’ingrossamento di un linfonodo è a volte la spia della presenza di una patologia tumorale ai suoi inizi: in realtà, però, molte volte esso indica anche che la malattia si trova ad uno stato più avanzato, e che quindi la malattia stessa si sta propagando verso l’interno e verso gli organi, attraverso, appunto, le vie linfatiche.

Può essere questo il caso di linfomi, che sono delle specifiche malattie linfatiche ad ordine tumorale: è molto importante intervenire preventivamente, perché i tumori che raggiungono uno stadio avanzato sono molto più difficili da sconfiggere.

Quando un linfonodo si ingrossa a dismisura, è sempre la spia che qualcosa non va: significa che, alla presenza di antigeni che incontrano nelle vie linfatiche, questi organi dalla grandezza variabile di massimo 25 mm aumentano il loro contenuto di globuli bianchi pronti ad attaccare gli aggressori esterni, in questo caso rappresentati dalla presenza di una malattia neoplastica.

Se questo campanello d’allarme viene ricevuto in tempo, si hanno ottime possibilità di guarigione contro le malattie neoplastiche arrestando per il tempo il propagarsi delle cellule tumorali.

 

 

Tumori e linfonodi che rapporto vi è fra loro?

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Ecco alcune indicazioni utili in merito al rigonfiamento dei linfonodi per la diagnosi di tumore. Spesso la presenza di linfonodi ingrossati (noti anche con il nome di linfoadenopatia) desta non poca preoccupazione nei pazienti. Coloro che notano tale ingrossamento infatti, temono che la causa principale possa essere proprio un tumore.

In realtà, molto spesso l’ingrossamento dei linfonodi (la cui importantissima funzione è essenzialmente quella di filtrare e arrestare germi o cellule tumorali) è dovuto più che altro (come già accennato) a delle infezioni delle vie aeree superiori, malattie infettive, infiammatorie o autoimmuni non eccessivamente gravi.

 

Come prevenire il tumore

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Anticipare il tumore è importantissimo, dopo essersi sottoposti alle visite mediche da fare periodicamente, il medico stesso tante volte vi può dare anche dei consigli importanti. Uno di questi è il principale, stare attenti ai segnali che il nostro organismo ci dà.

Per le donne il nodulo al seno è sempre agguato. Individuarlo e saperlo scoprire in tempo è la regola principale per combatterlo subito con le armi giuste. In questi casi, è importantissimo stare attenti ai primi segnali che può darci la nostra cute, come per esempio: l’arricciatura della pelle, la retrazione del capezzolo, l’arrossamento ed eventuali secrezioni. Ottima regola per la donna è quella almeno una volta al mese fare la palpazione alle ghiandole mammarie per vedere se vi sono linfonodi più grossi del normale.

Con questa semplice manovra, che qualsiasi donna può fare al suo seno, si comprende se vi è l’insorgenza di linfonodi infiammati. Se notate un nodulo o un ingrossamento nella zona delle ascelle, e credete che il volume di alcuni linfonodi è aumentato, consultate subito il vostro medico di fiducia.

Anche la febbre frequente che nasce in modo inspiegabile, può essere un campanello d’allarme. Infatti vi sono delle tipologie di tumore che causano sovente febbri improvvise, quindi non sottovalutate il vostro corpo che vi segnala una temperatura alta, senza aver mal di gola oppure mal di denti.

 

 

Sentirsi continuamente affaticate e stanche potrebbe (per fortuna raramente) essere un sintomo di un tumore che cova all'interno del nostro organismo.

La tosse assidua che non va via con le medicine prescritte dal medico, può essere sintomo di bronchite cronica ma anche (ovviamente in bassa percentuale) di cancro ai polmoni, è dunque importante non sottovalutare nulla.

Il tumore al pancreas si manifesta invece con dolori addominali, urina scura, feci chiare, ittero, nausea e vomito. Prestate attenzione a cosa cerca di dirvi il vostro corpo.

Se avete sulla pelle dei nei con forme irregolari e colori non ben definiti oppure ne spuntano all’improvviso, non siate superficiali. In questo caso è importantissima fare immediatamente una visita specialistica.

La leucoplachia è una lesione tipica del cavo orale, si presenta con delle macchie bianche all’interno della bocca. Tale condizione presuppone un controllo medico, in quanto si tratta di una formazione precancerosa che può portare ad un tumore orale.

Per l’uomo con l’avanzare dell’età si presenta il bisogno di orinare più assiduamente, soprattutto di notte. Nel caso il problema diventi patologico è necessario ricorrere ad un esame medico. Potrebbe difatti essere avvisaglia dell’ingrossamento della prostata prodotto da un tumore.

Quando si ha una problematicità di deglutizione e si avverte un senso di soffocamento o dolore alla bocca, occorrerebbe sottoporsi ad una visita accurata.

Perdite di sangue inattese e senza ragione necessitano della visita di uno specialista.

Anche una cattiva digestione potrebbe essere segno di un tumore alla gola, all’esofago, o allo stomaco. E’ essenziale consultate il medico quando dura per vari giorni o tende sempre a aggravare.

La maggior parte dei dolori, logicamente, non è causata da un tumore, ma come si dice prevenire è sempre meglio che curare.

Tutti i sintomi descritti, ovviamente, sono riconducibili nella maggior parte dei casi ad altre patologie molto meno gravi del tumore. Check-up regolari comunque possono levare ogni dubbio e aiutare a schivare possibili patologie faticose da curare.

Linfonodi – a che servono?

 

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Il rigonfiamento di uno o più linfonodi è generalmente associato alla presenza di patologie del tutto benigne e quasi mai preoccupanti: i linfonodi, infatti, sono degli organi della grandezza variabile – che va da 1 a 25 mm -, che si trovano sulle diverse vie linfatiche presenti nel nostro organismo, allo scopo di dare un'immediata risposta immunitaria a patologie più o meno importanti.

 

 

Al loro interno, infatti, vi sono fibroblasti e fibre reticolari di sostegno a macrofagi e altri microorganismi, ed in particolare linfociti di tipo B e T maturi, che si trovano nei linfonodi allo scopo di incontrare un antigeno o un batterio potenzialmente dannoso che è riuscito ad entrare nei tessuti ed è stato trasportato dalla linfa al linfonodo più vicino.

 

Funzione del linfonodo

Il ruolo del linfonodo è quindi molto importante, perché esso rappresenta la prima risposta immunitaria a tantissime malattie più o meno gravi: quando un linfonodo si ingrossa, siamo sempre di fronte ad una patologia, che può essere più o meno importante a seconda di diversi fattori.

 

Linfonodi gonfi: cosa significa

Generalmente, le patologie associate al rigonfiamento di uno o più linfonodi non sono pericolose: si tratta quasi sempre di forme di influenza o patologie benigne, che rappresentano la presenza di un banale raffreddore, di un mal di gola o di un infezione ai denti.

 

 

Secondo le più recenti statistiche, infatti, si conta che meno dell’1% di rigonfiamento di linfonodi sia associabile a malattie gravi: creare allarmismi non è affatto utile, ma sicuramente è importante essere informati e capire quando è il caso di rivolgersi tempestivamente al proprio medico di fiducia.

Un linfonodo che aumenta di volume continuamente, ad esempio, non è quasi mai benigno, ed è sicuramente il caso di indagare: se ad esso si associano altri sintomi importanti non collegabili a banali infezioni, la situazione può essere ancora più complessa. È quindi fondamentale essere tempestivi e rivolgersi immediatamente al proprio medico curante.